Bag in box, la classifica 2013 dei più prodotti in Italia
I dati resi noti dal ministero delle Politiche agricole mostrano che la Do che utilizza di più il box è “Piemonte”, con una quota del 9% sul totale rivendicato, per un volume di oltre 700.000 pezzi nel 2011.
Di seguito i dati resi noti nel corso di Vinitaly dal ministero delle Politiche agricole nel corso di un convegno, a cui ha partecipato la dottoressa Laura La Torre, dirigente Mipaaf. Con l’avvertenza che non tutti gli enti di certificazione italiani hanno reso disponibili i dati e che sono esclusi i volumi confezionati all’estero, comunque la classifica mostra alcuni dati interessanti. Primo fra tutti, il fatto che la Doc Piemonte è quella che più si è avvalsa della possibilità di condizionare in box i propri vini, con un volume di circa 30.000 ettolitri e una quota sul totale certificato del 9%, in crescita di 3 punti percentuali rispetto al 2010. Seguono – anche se in forte calo – due Doc Venete, Soave e Valpolicella, mentre una vera esplosione si è avuta in un’altra Do piemontese, il Langhe, che è passato in un anno da un centinaio di ettolitri a oltre 3.700, per una quota del 14% sul totale rivendicato della denominazione. Buona anche la richiesta in Romagna, per la varietà Sangiovese, mentre gli esordienti del 2011 sono sei: Bianchello del Metauro, Colli Pesaresi, Trebbiano di Romagna, Colli Maceratesi, Montepulciano d’Abruzzo e Bardolino.
In totale, le Doc che oggi autorizzano l’impiego di questo tipo di confezionamento sono 63, di cui solo tre (Frascati, Amelia, Spoleto) hanno fissato il limte minimo di capacità dei contenitori a 3 litri contro i 2 previsti dal decreto ministeriale che autorizzò i BIB nel 2008. A livello di distribuzione territoriale, la regione con più denominazioni che prevedono l’utilizzo del BIB è la Toscana, con il 16% , seguita da Lazio (14%), Veneto e Puglia.